Potresti aver già sentito questa storia, ma tanti sicuramente la ignorano. Alla fine degli anni ’80, Matthew Benham completò il suo master all’Università di Oxford. Per circa un decennio studiò e accumulò esperienza in economia, che diede i suoi frutti quando ottenne una posizione senior in una grossa banca americana. Come spesso accade in quest’area, le persone si discostano leggermente dalla loro area di specializzazione all’università, ma non si allontanano mai troppo. Questo è ciò che fece Matthew. Inziò a lavorare per un bookmaker, dove era responsabile del dipartimento che sviluppa modelli matematici.
Acquisendo esperienza nel nuovo campo, Matthew e il suo allora insegnante decisero di divergere ancora una volta. Decisero di studiare più a fondo la matematica delle scommesse e come utilizzare diversi modelli per realizzare solidi profitti.
Il successo di Bannon continuò. Nel 2004 fonda un’azienda, dove collabora con alcuni grandissimi nomi del settore. Le cose vanno alla grande e il business guadagna rapidamente slancio. Il capitale in crescita consente all’uomo d’affari di prestare 700.000 sterline alla sua squadra di calcio preferita, il Brentford. È interessante notare che il contratto includeva una clausola che affermava che in caso di mancata esecuzione (se non venica rimborsato in 5 anni), Benham aveva il diritto di acquisire azioni del club.
Come si può intuire, Benham approfittò della situazione del club di bassa divisione del Brentford, sostituendone completamente le strutture perché venissero controllate dagli analisti. La scuola iniziò ad allenare giocatori rifiutati da altri club e li vendette per decine di milioni. Alcuni dei trasferimenti in questione includevano Said Benrahma, Neil M. e l’ormai famoso giocatore dell’Aston Villa Ollie Watkins.
Come risultato di tutti gli sforzi e del senso degli affari di Matthew, il Brentford riuscì a raggiungere il suo più grande traguardo fino ad oggi: entrare a far parte della Premier League inglese. La lega più importante d’Inghilterra portò $ 300 milioni in più nelle casse di Benham. Ovviamente non intascò i soldi. Ciò gli avrebbe messo contro i fan e avrebbe fermato le sue ambizioni di ottenere qualcosa di ancora più grande.
La storia di successo di Matthew è solo una delle tante che ci fanno pensare a come ogni passività può essere trasformata in una risorsa, purché si abbia l’esperienza e le conoscenze per farlo.