Quando vediamo il paradosso di Simpson nel tennis?

Una partita in cui il perdente ha fatto più punti del suo avversario alla conclusione della partita viene definita “il paradosso di Simpson”. No, questo non ha niente a che fare con Homer Simpson e la sua famiglia. Questo particolare paradosso è in realtà una regola che risale al 1903. Secondo la regola, una tendenza che appare in vari gruppi di dati, si inverte o scompare quando tutti questi gruppi vengono combinati. Semplifichiamo un po’ il discorso parlando in termini di tennis. Nel tennis, il paradosso di Simpson è una statistica in cui il giocatore può avere un maggior numero di winner, percentuale di prima di servizio, punti totali vinti e altre statistiche vitali, ma alla fine finisce per perdere la partita in generale.

Nel dicembre 2013, Ryan Rodenberg, Jeff Sackmann e Benjamin Wright hanno pubblicato una ricerca sull’International Journal of Performance Analysis in Sport. La ricerca includeva una serie di dati che osservavano più di 61.000 partite ATP dal 1990. Di queste partite, si ritiene che il 4,5% delle partite soddisfi il paradosso di Simpson.

L’americano John Isner e lo spagnolo Felix Mantilla sono stati i giocatori con la più alta percentuale di vittorie nelle partite in cui hanno ottenuto meno punti ma alla fine hanno vinto la partita. L’esempio migliore è la partita di Isner contro Nicolas Mahut della Francia a Wimbledon, che divenne la partita più lunga nella storia del tennis. Isner ha vinto il set decisivo 70-68, ma Mahut aveva vinto 24 punti in più di Big John nella partita.

I numeri di Federer in questa statistica non corrisponderebbero al livello apicale dei risultati che ha ottenuto nella sua carriera. La percentuale di vittorie di Federer in questo tipo di partite (dove il vincitore ha meno del 50% dei punti totali vinti) è la più bassa, pari al 14,29%. Lo svizzero però non può fare molto al riguardo. È la struttura del gioco che ha portato all’efficacia del paradosso. I set sono costituiti da game che a loro volta comprendono un minimo di quattro punti. Al di sopra, solo un match point è tutto ciò di cui un giocatore ha bisogno per vincere la partita. È la sottile variazione nella progressione del gioco che consente a numeri così paradossali di remare contro i giocatori.

Il caso di Federer è molto diverso rispetto a quello degli ex vincitori del Grande Slam. Il database ha anche osservato ex campioni del Grande Slam come Andre Agassi, Rafael Nadal, Pete Sampras, Sergi Bruguera, Marat Safin, Lleyton Hewitt, Yevgeny Kafelnikov e Gustavo Kuerten che se la sono cavata con una grande distanza rispetto a Federer. Tra i suoi avversari più famosi, Rafael Nadal ha un record del 70%, mentre Novak Djokovic non è riuscito a qualificarsi per questi dati perché non aveva giocato abbastanza partite in quel periodo di tempo.

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